VILLA DEI PAPIRI

La Villa

La grandiosa Villa dei Papiri giace ancora sepolta nel materiale vulcanico al di sotto della città moderna, pur essendo stata ampiamente esplorata nel Settecento attraverso cunicoli sotterranei. La prima planimetria della Villa è stata infatti realizzata nel 1754 dall’ingegnere svizzero Karl Weber.

Il quartiere dell’atrio è stato parzialmente portato alla luce ed esplorato tra il 1996 e il 1998. Invece, durante alcune indagini condotte nel 2007, è stato scavato il padiglione sul mare, al cui interno furono trovati i resti di pregiatissimi arredi in legno.

Gli Scavi

Il nome della villa si deve al ritrovamento di oltre 1800 rotoli di papiro carbonizzati, tracce di una grande biblioteca – l’unica intatta del mondo antico. I rotoli sono estremamente delicati e, per evitare il rischio di distruggerli, le operazioni di srotolamento e di decifrazione dei testi sono molto complesse. Le tecniche più moderne sono i raggi X, la tomografia assiale e l’intelligenza artificiale.

Oltre ai papiri, la Villa conservava molte sculture, copie di originali greci andati del tutto perduti. Questo luogo di intramontabile fascino offre uno spaccato straordinario del gusto dell’aristocrazia senatoriale romana, a cui va probabilmente ascritta la proprietà della residenza, e dell’influenza della cultura greca su quella romana.