AREA ARCHEOLOGICA

Il sito di Ercolano è particolarmente importante per capire il mondo antico. Mentre si conosce molto delle città dell’Impero Romano, i loro aspetti urbanistici, la loro organizzazione amministrativa ed economica, le leggi e i fatti politici, ciò che rende Ercolano speciale è la possibilità che ci offre di guardare nel dettaglio le attività di questa città in un preciso momento storico, ricostruendone la vita quotidiana.

Dell’abitato salta agli occhi la regolarità dell’impianto urbano con i decumani che corrono parallelamente al litorale, e i cardini, perpendicolari ad essi, che definiscono lotti abitativi rettangolari. Il decumano massimo funge oggi da demarcazione tra la zona scavata e quella ancora sepolta sotto corso Resina; al centro dell’area archeologica corre il decumano inferiore.

Considerata l’esistenza di un altro decumano verso nord, l’estensione della città è stata ipoteticamente calcolata in circa venti ettari, dei quali oltre quattro visibili.  Lungo il margine orientale dello scavo, è stata parzialmente scavata la grande palestra con vasca cruciforme, uno dei pochi edifici pubblici della città messi in luce, insieme alla sede del Collegio degli Augustales e ai complessi termali, quello centrale, articolato in due sezioni, una maschile e l’altra femminile, e quello suburbano, che costituisce uno degli edifici termali meglio conservati del mondo romano.

La Basilica Noniana e l’Augusteum sono stati indagati con i cunicoli borbonici, ma restano sepolti nella colmata di materiali piroclastici, così come il teatro, che però è visitabile attraverso un percorso sotterraneo che utilizza i tunnel di età borbonica

Nel complesso, la zona pubblica della città è stata solo sfiorata dagli scavi a cielo aperto, che hanno invece portato alla luce i quartieri abitativi e commerciali di quattro insulae intere e, a EST, le cosiddette insule Orientalis I e II, dove si trovano la palestra, alcune residenze e le terme suburbane. Quest’ultimo complesso si affaccia sulla terrazza meridionale, occupata in buona parte dal santuario di Venere e da uno spazio aperto dominato dalla statua e l’ara funeraria dell’illustre protettore della città, Marco Nonio Balbo.

I complessi residenziali, con i loro ampi spazi corredati di giardini e lussuosi ambienti, spesso aperti su terrazze affacciate sul mare, ricchi di preziosi apparati decorativi e suppellettile domestica, costituiscono le residenze di lusso dell’élite municipale di Ercolano, di cui tanto ci testimoniano i documenti scritti (tavolette cerate e papiri).