I REPERTI ORGANICI

In seguito all’eruzione del 79 d.C., Ercolano venne colpita da una serie di nubi ardenti (surges) con una temperatura di oltre 400° e una velocità di circa 10/20 metri al secondo, provocando, negli esseri viventi, la morte istantanea per shock termico e, nel caso delle sostanze organiche, la carbonizzazione.

Questo fenomeno ha determinato la conservazione di tutta una tipologia di materiali che solo in casi eccezionali ci sono stati trasmessi dal mondo antico. Ad esempio, il legno. A Ercolano sono stati rinvenuti mobili, sculture, strumenti di lavoro, come una pressa, porte, scale, architravi e tramezzi, piccole imbarcazioni, tra le quali una scoperta durante lo scavo dell’antica spiaggia. E poi i generi alimentari, molte varietà di semi, cereali e frutti. Ancora, tessuti e cordami.

Tra i reperti più straordinari, vanno ricordate sicuramente le tavolette cerate, recuperate in alcune case, e i papiri, in gran parte provenienti dalle esplorazioni di Villa dei Papiri, che, insieme alle iscrizioni e ai graffiti rinvenuti durante gli scavi della città, testimoniano di molti aspetti, sia sociali, sia commerciali e legali, della vita della comunità ercolanese.

Grazie a questa documentazione, conosciamo i nomi di molti degli abitanti maschi adulti e liberi vissuti ad Ercolano negli anni prima dell’eruzione, e quelli di numerose figure femminili.

Tra i reperti più straordinari, vanno ricordate sicuramente le tavolette cerate, recuperate in alcune case, e i papiri, in gran parte provenienti dalle esplorazioni di Villa dei Papiri, che, insieme alle iscrizioni e ai graffiti rinvenuti durante gli scavi della città, testimoniano di molti aspetti, sia sociali, sia commerciali e legali, della vita della comunità ercolanese.

Grazie a questa documentazione, conosciamo i nomi di molti degli abitanti maschi adulti e liberi vissuti ad Ercolano negli anni prima dell’eruzione, e quelli di numerose figure femminili.

Un’altra scoperta straordinaria è avvenuta nel 2007 nell’area della Villa dei Papiri. All’interno di una sala panoramica di un padiglione della villa affacciato sul mare, posto a un livello molto più basso rispetto al piano nobile e già abbandonato negli ultimi anni di vita della città a causa dell’avanzamento del mare, vennero scoperti i resti di otto gambe riconducibili sia a tripodi sia a tavolini.

Si tratta di mobili pregiati con la struttura in legno rivestita da una fine impiallacciatura in avorio lavorata a bassorilievo con figure legate al mondo dionisiaco e scene di offerte sacre non cruente.